INTERVISTA
AL PRESIDE DELLA NOSTRA SCUOLA
Martedì 12 Maggio 2015
1 C
ALUNNA - Salve, può dirci brevemente i suoi dati
anagrafici…
Mi chiamo Carlo Viara. Sono nato a Torino il 31 Dicembre
1960.
SILVIA
1)
Era bravo a scuola? Qual era la sua materia
preferita alle medie?
In generale ero bravo, andavo bene, ma mi
piacevano soprattutto Matematica e Storia.
2)
Si ricorda la prima volta che si è innamorato?
Come si è sentito?
Ricordo benissimo. Ero alle scuole medie e mi
innamorai di una compagna che conoscevo sin dalle elementari. Il classico amore
platonico.
3)
Che cosa pensa della nuova riforma della
scuola? Secondo lei è una cosa buona?
Penso che sia difficile cambiare le cose nella
scuola. Per esempio, io preferirei scegliere le persone con cui lavorare. In
genere la nuova riforma della scuola è molto complessa. Per quanto riguarda le
vacanze degli alunni non saranno in alcun modo toccate.
4)
Quali sono, secondo lei, le cose da migliorare
nella nostra scuola? (Progetto Mensa, ristrutturazione aule o creazione di
nuove, appendini in classe e banchi con sottobanco…)
La nostra scuola può migliorare. Penso, in
futuro, a pareti colorate, sottobanchi, armadietti con il nome di ogni alunno,
in cui ognuno può lasciare i propri oggetti, più libri per la biblioteca,
attività pomeridiane, si potrebbe recuperare il vecchio progetto delle divise a
scuola, l’avevamo già avviato ma si è fermato, e magari un tablet per ogni
alunno
ELEONORA
5)
Come era la scuola ai suoi tempi? Per esempio,
ha mai subito episodi di bullismo?
Non ho mai subito atti di bullismo ma ne ho
visti subire. All’epoca non c’era molta attenzione per il fenomeno. Le scuole
erano povere, con poche strutture. In classe avevo ragazzi anche molto
maleducati. Avevo una brava insegnante. Io poi ho studiato nelle scuole della
provincia e in quelle della città e la differenza era enorme, erano mondi
diversi.
6)
Lei fuma? Da quando? Cosa pensa dei ragazzi della mia età che fumano?
Non fumo e non ho mai fumato. Dei ragazzi che fumano penso che si facciano
del male gratuitamente, rovinando la propria salute, e che sperperino un sacco
di soldi inutilmente. Mi spiace molto. Tanto tempo fa tutto era diverso. Anche
i professori in classe fumavano, era permesso.
7)
Lei gestisce una grande scuola,
Laini-Catullo-Papa. Dedica, quindi, molto del suo tempo e delle sue energie ai
suoi studenti. Quando torna a casa, con i suoi figli, riesce a dimenticarsi di
essere un dirigente e riesce a prendere le vesti di papà?
Mi dicono che penso sempre alla scuola e in
effetti è così. Anche quando torno a casa c’è qualcosa da fare. Però sono molto
legato a mia moglie e a mio figlio.
8)
Come si sente quando qualcuno non è d'accordo
con lei? Accetta le critiche?
Credo di avere un carattere tranquillo e
accetto le critiche, se sono motivate e giuste. Poi ci rifletto su. Tante volte
ho cambiato idea. Per esempio, quando mi hanno detto che la password del
registro elettronico dava problemi ho accettato critiche e suggerimenti.
L’unica cosa che non ho cambiato è la squadra di calcio! Si deve cambiare idea.
Però, se qualcuno dà problemi senza motivo, in quella circostanza mi arrabbio.
ANDREA
9)
Come passava le sue giornate quando era un
bambino/ragazzo?
Studiavo e aiutavo nelle faccende quotidiane.
Mi piaceva stare con gli altri ecc…
Più specificatamente, dalle 14 alle 14.30
giocavo, dalle 14.30 alle 16.30 studiavo, poi facevo mezz’oretta di merenda.
10) Cosa fa durante il
suo tempo libero ora e cosa faceva quando aveva la nostra età?
Amavo leggere, ho
sempre letto molto e ancora oggi lo faccio, e camminare, andare in bici. Quando
sono cresciuto, andavo a vedere le partite allo stadio Delle Alpi o facevo
sport.
11) Quali opinioni pensa
che abbiano gli studenti su di lei? Cosa pensa dei ragazzi di questa scuola?
A questo proposito ci teniamo a sapere cosa
pensano gli alunni della scuola. Facciamo compilare un questionario ai ragazzi
di terza con domande sull’istituto e su di me. I risultati mi sembrano
soddisfacenti.
La scuola è composta da circa 1500 ragazzi. In
generale, sono contento di loro. Penso che siano molto attaccati alla
tecnologia e questo è sia positivo che negativo.
12) Cosa l'ha spinta a
scegliere questa professione (di insegnante e di preside)? Quante ore lavora?
Quando ho finito la terza media avrei voluto
iscrivermi al geometra, ma mio padre, che sapeva della grande passione per la
lettura, mi ha iscritto al Magistrale. Poi ho fatto lo psicologo. Ero fidanzato
con una bresciana, ho provato il concorso nella scuola qui a Brescia e l’ho
vinto. Provando ad insegnare mi sono subito innamorato del mestiere.
Poi, quando ero vicepreside, il mio Dirigente
mi ha sempre spinto perché provassi a diventare Preside, perché vedeva in me
delle caratteristiche positive. E così…
Cosa insegnava alle scuole elementari?
Insegnavo ginnastica, matematica e informatica.
MATTEO
13) Che rapporto aveva
con gli adulti?
In genere buono. Faccio un esempio, mio padre
era una persona severa ma mi ha insegnato molto. A quel tempo al papà si dava
del “lei” ma io gli parlavo dandogli già del “tu”, ma era una persona molto
rigida.
Anche i professori erano severi e le famiglie
davano molta importanza alle loro parole.
14)
Qual è l’ultimo libro che ha letto?
Leggo molto, come ho detto. Oggi leggo anche
sul cellulare o sul tablet. Mi piacciono i saggi, i libri di viaggio e i
gialli. A questo proposito l’ultimo libro che sto leggendo è quello
dell’autrice di Harry Potter che ha cambiato il nome in Richard Galbraith e ha
scritto Il baco da seta.
15) Cosa ne pensa del suo
lavoro? Le piace? Le sembra facile? Qual è stato il momento più difficile come
preside?
Fare il Preside è molto faticoso. Cerco di
svolgere al meglio il lavoro anche se a volte mi manca il mio vecchio mestiere
di maestro elementare. Non è facile essere Preside, da dieci anni sono qui a
Desenzano come Dirigente, mi piace, ma se avessi saputo prima come era sarei
rimasto un maestro.
16) Ci lascia qualche
ricordo della maestra Marina?
La maestra Marina è stata un grandissimo aiuto
per me. Ero appena arrivato a Desenzano e mi ha guidato nella scuola, mi ha
accolto.