NON SIAMO COME VOI
Parigi, 13 Novembre: si contano le vittime degli attentati progettati e diretti dall'organizzazione jihadista che negli ultimi tempi si fa chiamare ISIS.
Nessuno è escluso, anziani e bambini e il conteggio dei morti sale di ora in ora.
I parenti, gli amici e tutte le persone affezionate ai deceduti piangono lacrime di dolore e di odio.
Tra tutte ce n'è una, Antoine Leires, che pur avendo perso la moglie non vuole darla vinta agli estremisti islamici e, mentre suo figlio dorme, scrive una lettera rivolta all'ISIS.
La maturità e l'intelligenza dello scrivente rendono lo scritto un messaggio per l'intero mondo.
Costui scrive: - Se questo Dio per cui uccidete ciecamente ci ha fatto a Sua immagine, ogni proiettile nel corpo di miglia moglie sarà stata una ferita nel Suo cuore" e poi "rispondere all'odio con la rabbia vorrebbe dire cadere nella stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete".
In un'intervista egli dice: " Non voglio che mio figlio cresca nell'odio e nel risentimento, voglio che scelga il cammino più complesso, duro, lungo, della ragione, del perdono: il cammino del continuare a vivere e non il cammino più veloce e facile della violenza e della cecità sentimentale ".
Antoine spiega, inoltre, che suo figlio verrà educato a pensare il mondo come un prisma, che avrà armi di cultura e non di kalashnikov.
Dice che comunque non si sente un super uomo, ma se verrà tentato dall'odio avrà una traccia per non abbandonare la strada giusta.
Siamo allora anche noi come Antoine o come l'Isis, vogliamo devastare la gioia di gente innocente?
Emma, 1 B
